Libretto e coreografia Jean-Louis Vaudoyer
Coreografia Michel Fokine
Musica Carl Maria von Weber
Prima rappresentazione Montecarlo, Ballets Russes di Serge de Diaghilev, 19 aprile 1911
Atto unico, breve e intenso, ispirato ad un poema di Théophile Gautier, fu creato per i Ballets Russes di Serge de Diaghilev . Ruolo principale svolto da Nijinski che diede prova della sua preparazione tecnica ed artistica nell’impersonificazione astratta della rosa,sbalordendo il pubblico con il virtuoso salto dalla finestra aperta nella stanza in cui giace addormentata la ragazza. In tale opera Fokine si concentrò soprattutto sulla carica espressiva e artistica,uscendo stilisticamente fuori dal tecnicismo schematico della danza accademica. Dopo aver trascorso un’ idilliaca serata danzante,una ragazza fa ritorno a casa,ancora trasognante per la stupenda esperienza vissuta, probabilmente la prima, e guardando ed odorando la rosa che le è stata donata in quella immemorabile serata ,si addormenta su di una poltrona, sopraffatta da un misto di stanchezza ed emozioni. Il suo sogno si materializza, e ,fa il suo ingresso in scena, lo spettro di quella rosa che stringeva tra le mani .Si tratta di un giovane che impersonifica il fiore ,questi , ricoperto da petali, la coinvolge in un vorticoso walzer, danzano assieme,si scambiano affettuose carezze e,poi, tutto d’un tratto ,il giovane scompare ,svanisce, saltando dal finestrone da cui aveva fatto il suo ingresso. Un balletto che prende spunto dalle inquietudini emotive tipiche dell’età adolescenziale femminile,rappresentate con estrema abilità e, protagoniste di un’ espressività ed esecuzione artistica che sovrasta il classico virtuosismo tecnico, caratterizzante le altre opere di balletto, ed erge a protagonista della scena, l’animo umano.
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