LE CORSAIRE
Balletto in III atti ispirato al poema di Lord Byron “ The Corsair” , ha conosciuto varie versioni e coreografi che ne hanno modificato, di volta in volta, quadri, arrangiamenti coreografici e musiche, infatti all’originario Adolphe Adam sono state aggiunte composizioni di Cesare Pugni, Leo Delibes, Leon Minkus, Riccardo Drigo, il granduca Pietro II di Oldenburg.
Considerando una delle diverse versioni, quella del Kirov/Mariinsky ecco di seguito la complessa trama.
I Atto
In piena navigazione, un gruppo di pirati capitanati da Conrad, Birbanto e Alì (lo schiavo), restano vittima di una tempesta che affonda la loro nave. Conrad e gli altri si risvegliano sulle rive di una spiaggia dove incontrano un gruppo di donne greche tra cui Gulnare e Medora. È amore a prima vista tra Conrad e Medora. Purtroppo le giovani donne vengono raggiunte da una serie di mercanti Turchi guidati da Lankedem (mercante di schiavi) in cerca di schiave da vendere al bazar,cosicchè adocchiate le giovani, le catturano e le conducono con loro al bazar turco.
I pirati assistono alla scena e giurano di salvare le fanciulle. La seconda scena si apre nella piazza del mercato degli schiavi, dove Lankedem, danzando con Gulnere ne fa notare le doti e la bellezza, immediatamente la donna attira l’attenzione del Pascià Seid che la compra senza batter ciglio. Ben presto il Pascià si rende conto di essersi lasciato sfuggire la più bella tra le schiave: Medora, intanto già comprata da un mercante sconosciuto, ovvero il suo amato Conrad. I due fuggono seguiti dalle altre donne greche e nel trambusto generale che si crea i corsari catturano anche Lankedem. II Atto Siamo nella caverna dei corsari, in cui nascondono tutte le loro ricchezze che mostrano a Medora e le sue compagne. Conrad e Medora si dichiarano amore eterno e lo schiavo Alì promette di diventare il fedele schiavo di quest’ultima.
A tal punto le altre giovani greche chiedono a Medora di intercedere per loro per ottenere la libertà, tuttavia non risulta essere un’opera così semplice. Birbanto infatti si rifiuta con decisione e da qui comincia una battaglia dalla quale Conrad riesce a liberare le ragazze. Lankedem che, intanto aveva assistito alla scena, si avvicina a Birbanto e conclude con quest’ultimo un affare: in cambio della libertà, gli procurerà una pozione in grado di far addormentare chiunque annusi i fiori su cui tale pozione venga spruzzata. Così al ritorno di Medora e Conrad, Lankedem, porge alla giovane donna un fascio di fiori da regalare all’amato.
Ovviamente non appena Conrad li annusa, cade addormentato al suolo. Via libera ai corsari che catturano Medora. Conrad non si da per vinto, non appena si accorge di essere stato ingannato giura di salvare, con l’aiuto di Alì, la sua amata. III Atto La scena si apre con i festeggiamenti indetti dal Pascià per Gulnare, quando si introduce Lankedem portando con sè e presentando a Said tre bellissime donzelle e Medora, estremamente triste per essere stata nuovamente catturata, ma ben più tranquilla nel vedere la sua cara amica Gulnere.
A tal punto la scena dà spazio al bellissimo quadro del giardino animato, un idilliaco giardino fiorito, ricco di fontane magiche in cui tutte le donne dell’harem danzano, celebrando la grazia, la bellezza e l’armonia. Protagoniste delle danze, ovviamente restano Medora e Gulnare. Intanto giunge voce dell’arrivo di un gruppo di pellegrini, si tratta di Conrad con gli altri pirati che mascheratisi liberano finalmente Medora e Gulnare, vendicandosi del Pascià, di Lankedem e di tutti i lori seguaci. Salpano, dunque dalla costa in cerca di nuovi orizzonti e avventure, sicuri di trovare la felicità.
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