APOLLO MUSEGETE
Primo arrangiamento coreografico : Adolph Bolm
Musiche: Igor Stravinskij
Prima Rappresentazione: 1928 Washington
Successivo arrangiamento coreografico: George Balanchine, Parigi 1928
La versione più conosciuta e rappresentata è quella creata da Balanchine espressamente per i Balletti Russi di Diaghilev, versione che ha condotto alla notorietà e successo tale balletto. L’opera e divisa in due quadri e rientra nella tipologia neoclassica dei balletti. Il balletto, ispirato ad un soggetto mitologico, è ambientato in un’isola dell’Egeo, Delo, unico luogo in cui la povera Leto trova rifugio per dare alla luce il figlio della divinità Zeus che chiamerà Apollo. La particolarità di quest’ultima divinità è che appena nato ha già le sembianze di adulto, per cui svincolatosi dalle bende riceve, in dono da due divinità, un liuto. Convoca a sé le tre muse che rappresentano l’arte Calliope, Polimnia e Tersicore e comincia ad insegnare loro, ciascuna nella propria arte, la disciplina che singolarmente rappresentano, diventando, di fatto il loro Maestro. Dunque, danza e suona insieme alle tre Muse e consegna alla prima Calliope, dea della poesia, una tavoletta, alla seconda Polimnia, divinità della mimica, una maschera e per finire a Tersicore, dea della danza, una lira. In realtà tra le tre, soltanto quest’ultima riuscirà così bene ad apprendere ed a seguire gli insegnamenti di Apollo da ottenere le sue lodi. Tutte le Muse guidate da Apollo si dirigono verso il Monte Parnasso, in questo modo si separa definitivamente dalla madre Leto.
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